Lo scorso aprile si è concluso il percorso di formazione per i giovani organizzato dall’Azione Cattolica diocesana; i ragazzi, guidati dall’assistente spirituale don Cesare Silva, hanno affrontato come tema fondamentale il Viaggio.
La tematica del viaggio ha sempre contenuto in sé dinamiche profonde e valori preziosi. In esso si racchiude una ricchezza infinita di obiettivi, anche solamente idealizzati, ma sempre finalizzati ad una meta esplicita o concreta.
La dimensione del viaggio oggi più che mai si incontra e si scontra con le nostre realtà quotidiane, presentandosi ai nostri occhi con migliaia di sfaccettature, siano esse positive o piene di ostacoli.
E’ stata scelta questa tematica perché sembra essere quella più vicina ai giovani di oggi: la loro crescita è un viaggio, la scelta del loro futuro è un cammino, la ricerca della propria identità è un percorso fatto sia di concretezza che di spiritualità.
Anche a livello sociale e politico oggi si parla molto del viaggio: molte persone viaggiano, per scelta o perché costretti, alla ricerca di una vita migliore altrove, in posti lontani, con la speranza di una possibile rinascita. E tutti nel proprio Paese incontrano persone in viaggio, con un bagaglio culturale diverso, ma comunque sempre ricco di esperienze da raccontare.
Il percorso rivolto ai giovani della nostra diocesi tra i 18 e i 30 anni si è svolto in diversi momenti da ottobre 2017 ad aprile 2018: 4 incontri formativi, la Beatificazione di Teresio Olivelli, la Via Crucis diocesana e la giornata diocesana dell’animatore. Gli incontri si sono svolti tra Vigevano e Mortara.
Il primo incontro aveva come titolo “Il viaggio dei giovani e le sfide che affrontano”.
La riflessione è stata soprattutto rivolta all’invito di Gesù “Vieni e seguimi”: durante la nostra quotidianità si affrontano diverse esperienze ma non sempre le nostre reazioni prendono in considerazione una scelta Cristiana. Ai giovani sono state lette la parole che il Santo Padre aveva rivolto ai partecipanti della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia del 2016: “Per seguire Gesù bisogna avere una dose di coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate, su strade che possono aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’Amore di Dio”
Nel secondo incontro si è affrontato il tema del viaggio in terra sconosciuta, il viaggio verso l’altro.
Il brano di Vangelo da cui si è partiti per affrontare il tema è il brano che racconta l’incontro di Gesù con la samaritana. Questo incontro è il prototipo dell’incontro con l’altro inteso come qualcuno diverso da noi per cultura, lingua, idee politiche…qualcuno che ancora non conosciamo. Per affrontare questo argomento molto attuale della nostra società i giovani hanno trattato, attraverso un gioco, il tema del pregiudizio. Spesso siamo superficiali e attribuiamo caratteristiche solo dall’apparenza; esprimiamo giudizi senza approfondire davvero com’è e cosa c’è dentro l’Altro.
Il terzo incontro ha avuto come tema fondamentale la figura del Beato Teresio Olivelli. I giovani, attraverso la lettura di alcuni scritti del giovane Teresio, hanno riflettuto sulla sua fede cristiana, sulle sue scelte di vita e sui suoi ideali. La sua grinta e la sua determinazione lo hanno portato ad essere un “ribelle per amore”, lo hanno portato a non abbandonare gli altri ma ad aiutarli. Il sacrificio di questo giovane lomellino speriamo sia d’esempio ai giovani della nostra diocesi, affinché sappiano intraprendere un cammino di fede attivo e consapevole, soprattutto nella società attuale, sempre più povera di valori.
Nell’ultimo incontro infine si è trattato del viaggio (come esperienza concreta o spirituale) come possibilità che ci viene offerta per essere veri testimoni della Parola.
Essere testimoni significa narrare ciò che si è visto oppure ciò che si è udito; la Fede è un vero e proprio incontro con Gesù, perché Egli non è solo un ricordo ma una presenza reale in mezzo a noi. E’ necessario non far riferimento solo al sentito dire ma è importante anche ricercare qualcuno che ha percorso un cammino e possa dare vera testimonianza dell’Amore cristiano. La più grande testimonianza che possiamo dare è vivere la nostra vita secondo gli insegnamenti che ci sono stati donati. La testimonianza attraverso la nostra vita è il mezzo migliore per concretizzare l’Amore di Dio nella storia dell’uomo.
La Sacra Scrittura, nel brano presentato da Matteo 19, 16-22 propone una visione del viaggio ancora innovativa e attuale.
Gesù infatti propone e consiglia al suo momentaneo interlocutore di cominciare un cammino nuovo e di rinnovarsi, di togliersi di dosso le proprie ricchezze, le proprie certezze, le proprie sicurezze, per affrontare un sentiero nuovo e innovativo, che sicuramente porterà a cambiamento ma sarà altrettanto colmo di ostacoli e di difficoltà.
Quella che propone Gesù è una scommessa mai fatta né azzardata prima d’ora: credere, senza vedere, senza toccare con mano, ma semplicemente fidandosi di chi si ha accanto.
Come un gruppo di amici o una coppia di sposi che iniziano un cammino nuovo e si gettano in una nuova avventura di cui non hanno ancor avuto esperienza; in questo nuovo percorso, seppur misterioso e ricco di dubbi, ci sta la convinzione che partendo, iniziando qualcosa e soprattutto credendo in quello che si fa, ci sia la possibilità di diventare cristiani veri e di scoprire sempre più la bellezza di Dio.
Un Dio che oggi si propone a noi con gli occhi dell’altro da accogliere, da aiutare, da assistere, da amare come un fratello, nonostante le estreme diversità di natura sociale, culturale e anche religiosa.
Ma ciò che trionfa è sempre l’umanità, che è unica, preziosa.
ALCUNE RIFLESSIONI
“Il percorso che abbiamo fatto è stata una bella scoperta. Trattare la Parola con semplicità, tranquillità mi ha aiutato a comprendere ancora di più che noi dobbiamo essere messaggeri di questa Parola e diffonderla nelle più giovani generazioni che spesso non si fermano mai a riflettere. Da questi incontri è nato un bel gruppo che saprà diffondere il Messaggio ma anche e soprattutto collaborare con le varie realtà diocesane” Marco (Mortara)
“Partecipare a questi incontri mi ha fatto capire quanto è importante soffermarsi a riflettere sulla Parola; durante la nostra vita quotidiana siamo sempre di corsa, dedichiamo un po’ di tempo alle preghiere magari anche in modo meccanico; riscoprire l’importanza della condivisione del Vangelo con i miei coetanei mi ha aiutato a prendere sempre più spunto dagli insegnamenti di Gesù per vivere una vita completamente dedicata a diffondere l’Amore”. Andrea (Vigevano)
E’ stato molto bello seguire questi incontri formativi perché credo che tutti i gruppi giovanili della diocesi abbiano bisogno di un filo conduttore comune; giustamente ognuno sviluppa poi i propri interessi ma è necessario partire tutti da una base comune: la Parola di Dio. Condividere questa esperienza credo abbia ancora di più unito tutti i giovani che vi hanno partecipato. Giulia (Vigevano)
In questo percorso formativo abbiamo affrontato la tematica del viaggio inteso come metafora di vita cristiana e spirituale. Viaggiare significa incontrare nuove persone, affrontare ostacoli, crescere e migliorarsi nel segno di Gesù che ci ha dato il suo esempio attraverso la predicazione e le parabole.
Il viaggio racchiude in sé anche la tematica profonda e attuale dell’accoglienza verso il prossimo: un tema importantissimo che abbiamo affrontato prendendo spunto dal Vangelo e dalle tematiche moderne. Pietro (Mortara)
Abbiamo affrontato il tema del riconoscimento del bene attraverso il prossimo.
Lo spunto è stato tratto dal passo evangelico dei discepoli verso Emmaus. Questi giovani pur avendo amato e seguito Gesù prima della sua crocefissione e morte, lo incontrano nuovamente, ma lo riconoscono solo in un secondo momento. Così anche oggi l’umanità fatica a riconoscere nell’altrui le risorse spirituali e morali che ci aiuterebbero a crescere e a far arricchire la società dal punto di vista umano e cristiano.
Davide (Vigevano)